A tu per tu con l’esperta di Bon Ton, Giorgia Fantin Borghi, alla scoperta delle regole d’oro per una perfetta attitudine ed eleganza a tavola.
Care lettrici, ci troviamo oggi in compagnia di un’interlocutrice a dir poco speciale, lei è Giorgia Fantin Borghi, brillante imprenditrice natia di Padova dedita di professione all'organizzazione di eventi e matrimoni da sogno, oltre che esperta di galateo del matrimonio, storia della tavola e tableware. Una donna estremamente cordiale, gentile, elegante e raffinata che, sin dalle sue prime esperienze di lavoro, seppe trasformare una grande passione e tradizione di famiglia legata al passato di Nonna Wanda, maestra di stile e buone maniere per le signorine da marito, in un’affascinante professione.
Come scopriamo durante la nostra intervista, il lavoro di Giorgia ruota attorno ai concetti di bellezza e buona cortesia, portamento, etichetta e Bon Ton, tematiche esclusive, raffinate, ma altresì essenzialmente necessarie e meravigliosamente naturali, spontanee, capaci, se ben approcciate, di esaltare ogni circostanza, evento, dialogo e atteggiamento.
Scopriamo infatti, per esempio, che uno degli strumenti maggiormente studiati e approfonditi e naturalmente applicati nella professione dalla Sig.ra Fantin Borghi è il “Galateo” di Monsignor della Casa, librone di cui tutti, nessuno escluso, abbiamo certamente sentito parlare, ma che forse in pochissimi oramai abbiamo abitudine di sfogliare e consultare. Pare qualcosa di arretrato, vetusto, molto distante dalle nostre vite frenetiche e giovani, ormai spoglie di abitudini galanti, eppure care lettrici, una rilettura ogni qualvolta necessario al galateo, andrebbe proprio messa in conto. Il galateo non è infatti un mero manuale da assorbire come fosse legge, né un protocollo da prendere alla lettera, è piuttosto una traccia, un vocabolario di base che ci consente di acquisire l’ABC essenziale per vivere ed essere noi stesse al meglio! Una sorta di ansiolitico naturale, come suggerisce scherzosamente la Sig.ra Fantin Borghi, fatto di regole che, se conosciute, assorbite e ben capite, possono da noi per prime venir adeguate alle circostanze quotidiane, consentendoci di vivere nel tempo presente nel miglior modo possibile.
È insomma ancora oggi uno strumento molto prezioso, siete d’accordo? Noi assolutamente sì, ed è infatti per questo che siamo andati più a fondo in fatto di etichetta e buon ricevere a tavola, approfondendo in compagnia di Giorgia quei consigli semplici, veloci ed immediati, che tutte e tutti noi dovremmo sempre tenere a mente in fatto di allestimenti ed eventi conviviali casalinghi ad hoc. Nelle prossime righe ve li sveliamo!
Le regole d’oro per una cena conviviale a casa: allestire la tavola
La parola d’ordine è armonia, sempre e comunque; che si tratti di una cena informale tra amici o parenti o di un piccolo evento conviviale tra colleghi o ancora di un rendez-vous d’inizio autunno, ricordate di allestire le vostre tavole premiando tanto l’estetica, dunque la bellezza, quanto la funzionalità. Sia per garantire un servizio chiaro e privo d’intoppi e confusione ai vostri ospiti, sia per limitare il vostro operato di andirivieni durante la cena. Dopotutto, è un momento di meritatissimo relax e piacevole scambio dialettico anche per la padrona di casa!
Allestite la vostra tavola con grazia e furbizia, ricordando di posizionare la doppia forchetta a sinistra del posto tavola, coltelli e cucchiai sulla destra e posatine da dolce in testa al piatto. Due piccole precisazioni a tal proposito: l’utilizzo del coltello durante il pasto non è sempre indispensabile come si pensa, sono infatti innumerevoli le pietanze che si possono elegantemente tagliare e gustare con il solo ausilio della forchetta. Altro appunto dedicato in questo caso alle posatine da dessert: qualora voleste apparecchiare con una sola forchettina da dolce in testa al piatto, ricordate di posizionarla rivolgendo il manico verso destra.
Giocate poi con tazzine, piattini e ciotole che utilizzerete per arricchire il vostro tavolo imbandito per esempio come pratico ricovero per il pane: ciascun commensale avrà così il suo panino personale splendidamente custodito in un grazioso piattino, comodamente sito alla sinistra del piatto, un po’ più in alto.
Per quanto riguarda poi il servizio, valutate di prediligere quello alla francese che prevede che ciascun commensale sia libero di servirsi in autonomia da un piatto da portata comune; potrete indirizzare voi l’apertura del giro, assolutamente in senso anti-orario, così da non mettere in imbarazzo i commensali e da consentire al contempo a ciascuno dei vostri ospiti di potersi servire da sinistra, proprio come da etichetta.
Quattro piccoli preziosi promemoria:
Ricordate di evitare di esordire con il classico “Buon Appetito”, al contrario di ciò che si pensa è infatti un’usanza poco gentile e cortese da un punto di vista storico. Andrebbe eliminato dai nostri usi e costumi, anche se in fondo, non conoscendone le ragioni, in pochi si offendono.
Non utilizzate il tovagliolo come fosse una copertina posata sulle gambe, tenetelo piuttosto finemente richiuso a portafoglio, sistemandolo sulle vostre gambe per l’intero svolgersi della cena e utilizzandolo solo dal lato interno.
Terza chicca, servite ai vostri ospiti la frutta già lavata e ordinata in piccole porzioni, ancor meglio se suddivise in piccole ciotole, una per ciascun commensale. E quando poi vi accingerete a degustare la vostra profumata e colorata frutta fresca di stagione, ricordate di farlo con grazia e nonchalance, per esempio con l’uva, procedete staccando un singolo acino alla volta i cui semini, se non gradite ingerirli, potrete elegantemente posare sul piattino avendo cura di tenerli chiusi nel pugno della mano o nell'incavo di un cucchiaino prima di accompagnarli al piatto. Un altro frutto irresistibile e tipico di questa stagione sono i fichi, che servirete in questo caso in ciotoline monoporzione, una per ciascun ospite, e gusterete in piccoli pezzi tagliati con cura con le posate da dessert.
Infine care lettrici, ricordate agli uomini di casa che è buona educazione, oltre che un gesto di naturale e splendida galanteria, servire l’acqua e il vino alle signore mostrando anche la cura e l’attenzione di rabboccare il calice ogni qualvolta vuoto.
Rendez-vous a casa: gli spunti per un aperitivo rinforzato a prova di bon ton
Quale miglior occasione sociale degli aperitivi per ricreare tra ospitanti e ospiti un’atmosfera tanto intima quanto rilassata al tempo stesso?
Sono in auge da anni e non mostrano segni di resa, gli aperitivi rimangono il perfetto compromesso per una cena tra amici, parenti e conoscenti, semplice ma di grande effetto, a tal proposito ecco qualche piccolo accorgimento:
sistemate il vostro tavolo con i viveri in una posizione strategica, magari al centro della sala o comunque leggermente staccato dalla parete, così da consentire a ciascun ospite di servirsi in autonomia, facendo comodamente il giro completo del tavolo.
Imbandite il tavolo con un centrotavola vegetale o floreale, in pandan con la stagione autunnale ormai alle porte; sistemate poi alle estremità del tavolo i piatti (meglio quelli da dessert, non troppo ingombranti e dunque più semplici da maneggiare), impilati l’uno sopra l’altro, e le posate (forchette e cucchiai), che unirete per tipologia all’interno di contenitori stabili. Prediligete infine, qualora lo spazio lo consentisse, una postazione separata per il beverage che, sempre per assicurare alla padrona di casa di godere appieno della serata, potrà essere organizzato in modo tale da facilitare gli ospiti nel servirsi autonomamente.
Infine care lettrici, ricordate di gestire ed organizzare il tutto mettendo al primo posto il vostro stile e gusto personale, divertitevi mixando piattini e ciotole da servizi differenti, utilizzate la fantasia e la creatività, con un pizzico di buon gusto naturalmente, ma pur sempre premiando l’originalità, sarà quello il tocco in più, la finezza che renderà unico il vostro tavolo e memorabile l’intera serata! Accogliete sempre i vostri ospiti con un caloroso e sincero sorriso, non c’è accessorio migliore né miglior modo di far sentire accolti e a proprio agio gli invitati; destreggiatevi con naturalezza introducendo l’uno all'altro invitato, introducete argomenti di colloquio comuni e abbiate cura che tutti possano trascorrere momenti piacevoli e distensivi, voi comprese naturalmente. Praticate l’arte di una buona accoglienza, la più ancestrale ed intramontabile tra le usanze perché, dopotutto, il Bon Ton è una questione di gentilezza, attenzione e stile, proprio come ci ricorda Giorgia con affetto, professionalità e un’invidiabile ed elegante cortesia.
Ringraziamo così la nostra speciale interlocutrice, Giorgia Fantin Borghi, per quest’affascinante ed interessante intervista e invitiamo voi, care lettrici, a dare uno sguardo al sito web di Giorgia e alle sue pagine social, colme di bellezza e chicche imperdibili a tema Bon Ton!
La Redazione Vervene.it!
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